2001 odissea
nello spazio,
alien,
apocalypse now,
ARANCIA MECCANICA,
AVATAR,
bastardi senza gloria,
beetlejuice,
spiritello porcello,
'BLADE
RUNNER, district 9,
DRACULA,
DI BRAM STOKER, duel,
DUNE, ET,
L'EXTRATERRESTRE,
fahrenheit 451, FITZCARRALDO, FRANKENSTEIN JUNIOR,
GHOSTBUSTERS, guerre stellari, harry potter
saga,
IL CACCIATORE, il padrino,
il primo re,
il signore degli anelli,
incontri ravvicinati del terzo tipo;
INTERSTELLAR;
i duellanti,
I PREDATORI DELL' ARCA
PERDUTA,
LA GUERRA DEI MONDI,
la leggenda del pianista sull'
oceano,
lanterne rosse,
l' armata delle tenebre,
l' esorcista,
LO HOBBIT,
LO HOBBIT - LA DESOLAZIONE DI SMAUG,
LO HOBBIT - LA BATTAGLIA DELLE 5
ARMATE,
lo squalo,
MEDITERRANEO,
NIRVANA,
nosferatu,
NOSFERATU,
PRINCIPE DELLA NOTTE,
PICNIC A HANGING ROCK,
PROFONDO ROSSO,
quarto potere,
RASHOMON, ritorno al
futuro,
THE BLUES BROTHERS,
titanic,
ULTIMATUM ALLA TERRA,
UN
PESCE DI NOME WANDA, west side
story
|
2001,
odissea nello spazio
regia:
stanley kubrik
con:
Keir Dullea,
GaRy Lockwood
|
Per
sapere tutto o quasi del film, cliccare
qui.
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recensioni
a l i e
n
di
RIDLEY SCOTT
con:
SIGOURNEY WEAVER, TOM SKERRIT,
JOHN HURT...
|
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Ovviamente, qui, segnalo solo il primo capitolo della
saga, memorabile esempio di fanta-horror dalla trama
piuttosto classica, ma dall'atmosfera inusitatamente
claustrofobica, da manuale, che mette davvero i brividi,
di cui si deve ringraziare l'arte indiscutibile di un
grande Scott, al meglio di sé.
Per saperne di
più.....
|
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recensioni,
intro
|
APOCALYPSE NOW
di:
Francis
Ford Coppola
con:
Martin
Sheen, Marlon Brando, Robert Duvall, Harrison Ford.
Super film
spettacolare e spietato sulla guerra del Viet Nam, nel
quale viene messa in evidenza l'assurdità e la
sanguinosità di un conflitto in cui molti americani
hanno partecipato, ma pochi - soprattutto i giovani
soldati "semplici" - hanno creduto, e nel quale
molte vite sono andate ingiustamente e, spesso
inutilmente, perse, specie quelle di innocenti, fra
militi e civili del posto, nel corso di azioni folli e
cruente, decise da graduati che sembra volessero solo
divertirsi.
|
Molto
liberamente ispirato al breve romanzo "Cuore
di tenebra"* di Joseph Conrad, il
film narra di un gruppo di ufficiali americani,
capitanati da Benjamin Willard (Sheen) ai
quali un ufficiale spregiudicato chiede di andare a
rintracciare un certo colonnello Kurz (Brando)
che ha fatto perdere da un pò le sue tracce.
Le ultime
notizie su di lui lo dànno nascosto, forse, in Cambogia,
preda di deliri di onnipotenza causati da possibile
stress da guerra. Nel frattempo, prima di partire per la
missione, Willard assiste, impotente e sconcertato, ad
un attacco, con elicotteri, ad un villaggio vietnamita,
organizzato dal tenente colonnello Kilgore
soltanto per accaparrarsi un tratto di mare libero dove
fare surf, sequenza questa che rimarrà negli annali
della storia del cinema per l'impatto visivo ed emotivo,
grazie anche al cinicamente trionfante commento musicale
della celebre Wagneriana Cavalcata delle Walkirie che
pare fornire ulteriore carica aggressiva all'azione.
Dopo aver
studiato il dossier su Kurz, Willard raduna i suoi
uomini e si avventura lungo il fiume Nung che sconfina
in Cambogia, immergendosi, soprattutto verso la parte
finale del viaggio, in un'atmosfera da incubo,
culminante nel ritrovamento dell'uomo ricercato, che
avviene di notte e che termina con la sua uccisione e la
distruzione del villaggio di cui era diventato capo
incontrastato ed idolatrato dalla popolazione locale.
(Nella versione redux, il villaggio non viene
distrutto).
La
realizzazione del film ha avuto diverse vicissitudini e
avversità. Durante le riprese un attore ha avuto un
infarto e un tifone ha distrutto i set costringendo la
troupe a ricostruirli e a rigirare molte scene, alzando
purtroppo il budget preventivato. Nonostante tutto, la
pellicola ha incassato 150 milioni di dollari in pochi
mesi, permettendo così la sua inclusione nell'elenco di
quelle di maggior successo in tutti i tempi, e ha vinto
2 Oscar: fotografia (V. Storaro che, tra l'altro
fa una comparsata, stile Hitchcock), e miglior sonoro.
*Anche nel
romanzo di Conrad, il ricercato si chiama Kurz ma, a
differenza del personaggio del film, è un trafficante di
avorio e la storia è ambientata in Africa.
Inoltre, la parte del film effettivamente e direttamente
ispirata al romanzo è proprio e solo l'ultima, ovvero:
il viaggio sul fiume e il raggiungimento dell'isola, con
l'incontro/scontro fra Willard e Kurz.
Una
curiosità: oltre a Storaro, anche lo stesso
Coppola appare in un cammeo nel ruolo di un regista
televisivo.
Più in
basso,, la recensione de
IL PADRINO, sempre
di Coppola. |
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AVATAR
Di
james cameron
con:
sam worthington,
sigourney weaver
Cosa dire di questo film? Non
si sa da che parte cominciare. Prima di tutto: la trama. In
un futuro presumibilmente abbastanza lontano, in cui sulla
Terra le risorse energetiche sono quasi alla fine, un gruppo
di scienziati, alla disperata caccia di fonti, viene a
sapere che sul pianeta Pandora esiste un minerale, rarissimo
e costosissimo, che però farebbe al caso loro. |
|
Problema:
il pianeta Pandora è abitato dalla tribù locale dei Na'vi,
costituita da esseri bellissimi, alti 3 metri e con la pelle
blu, che vivono in completa simbiosi con la natura della
foresta, in cui vivono anche i loro dèi, e fantastiche
creature della fauna.
Hanno
formato una società che funziona alla perfezione, e
praticano un culto le cui divinità sono le piante stesse.
Sono guerrieri ma, sostanzialmente non vogliono la guerra.
L'equipe scientifica ha messo
in atto un programma di creazione di avatar, e lo usa subito
per spedire il pilota Jake Sully (Worthington), -
sulla sedia a rotelle a causa di un incidente in una passata
missione - , su Pandora, dove deve infiltrarsi nella
popolazione locale e guadagnarne la fiducia.
Ci riesce e si
innamora anche di Neytiri, la figlia del capo tribù,
la quale gli insegna a cacciare e ad amare la natura. Ma una
parte dell'equipe ha intenzione di mettere le mani sul
minerale che si trova al centro della foresta e, per
raggiungere lo scopo non guarda in faccia a nessuno,
mandando le ruspe sul pianeta a fare tabula rasa di tutto
ciò che c'è, compresi gli esseri umani.
Per un inconveniente tecnico
sull'astronave, Sully viene scoperto e cacciato dalla tribù.
Ma non si arrende e, per riguadagnare la fiducia, prova a
cavalcare l'animale più pericoloso della fauna locale e, su
di esso ritorna da Neytiri avvertendo lei e i superstiti
della sua tribù di mettersi in salvo dal grave pericolo che
incombe su di loro.
La storia del film e i costumi
colorati e succinti dei Na'vi, potrebbero riportare
vagamente alla memoria il periodo delle scorribande spagnole
post Colombo nei territori centro e sudamericani, quando
Cortez, Pizzarro e soci approdarono in Messico e in Perù, e
fecero scomparire tre imperi per accaparrarsi l'oro di cui
quei Paesi erano ricchi.
Cameron ha saputo ricreare un
microcosmo vegetale e animale, fantastico nel vero senso del
termine, e paradisiaco, molto somigliante alla fitta foresta
amazzonica, in cui si assiste anche a scene romantiche,
estremamente suggestive, accompagnate da una bellissima
musica.
Che dire, quindi? Capolavoro. E
nient'altro. slm
Commento di Ale.
Bellissima
la parte filosofico/religiosa e la ricostruzione del mondo
alieno, banalotta la trama, direi quasi pretestuosa per
farci vedere la società naturalistica dei Na vi: ci sono
pochi colpi di scena, anzi non ce ne sono proprio, anche le
morti di alcuni personaggi fanno parte di un cliché del
genere. Trattato superficialmente il tema del ‘vivere
un’altra vita’ , che comunque avevamo già visto in altri
film, come Il
mondo dei replicanti, o in
Strange Days.
Detto ciò, tutto il resto è spettacolare e anche
profondamente spirituale. Anche commovente.
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|
BASTARDI SENZA GLORIA
by
QUENTIN TARANTINO
con:
brad pitt,
christof waltz, diane kruger,
mélanie laurent
Come per tutti i film di
Tarantino, anche su questo ci sarebbe da scrivere un saggio.
Per realizzarlo, Tarantino si è
ispirato a
Quel maledetto treno blindato di Enzo
Castellari, iniziando il film alla "Sentieri
selvaggi" di Ford, passando molto vicino a "Vogliamo
vivere" e terminando la sua storia
nell'unico posto dove il regista amerebbe forse finire le
storie dei suoi film, cioè al cinema.
|
Le vicende narrate
nel film sono due e scorrono parallele, incontrandosi poi al
termine. Si comincia in Francia, nel 1941 con la visita del
colonnello Landa (Waltz) ad una famiglia ebrea di cui
poi ordina lo sterminio dopo un delirante interrogatorio al
capofamiglia. Unica superstite: Shosanna (Laurent)
che fugge via per la campagna.
L'altra vicenda è focalizzata
su un gruppo di soldati ebrei ed americani, il cui capo,
Aldo Raine (Pitt), di origine pellerossa intende
sterminare i Nazisti serbando come ricordo dell'impresa lo
scalpo di ognuno di essi, in perfetto stile Apache.
3 anni dopo, 1944, Shosanna,
divenuta proprietaria di un cinema ereditato dagli zii morti durante
la guerra, conosce un giovane nazista, soldato e attore,
protagonista di un film propagandistico della guerra dove
lui è un 'eroe' che uccide ebrei e americani. I tedeschi
cercano un locale per proiettare il film e il soldato/attore convince Shosanna e Goebbels, ministro della
Propaganda Nazista, a proiettare il film proprio nel
cinema della ragazza. Lei acconsente perché in testa ha un
progetto diabolico: a fine proiezione vuol dar fuoco a tutto
il materiale, fortemente infiammabile per uccidere tutto lo
Stato Maggiore del Terzo Reich. Nella realizzazione del
progetto troverà l'aiuto di Raine e i suoi uomini che sono venuti a conoscenza del piano grazie ad un'attrice tedesca
(Krueger) in combutta con gli Alleati. All'ultimo momento si
decide di cambiare sala per la proiezione, ma il destino è
uno solo: il finale
è....incendiario!
Ovviamente, tutto ciò che si
vede nel film è un'ipotesi sulla quale Tarantino si è
divertito a divagare, immaginando una possibile e giusta (?)
vendetta da parte degli Ebrei e di tutti coloro che durante
l'ultima guerra hanno subito gravi perdite e grossi torti,
nei confronti dei Nazisti.
Il film è inoltre una
carrellata di svariati generi cinematografici che vanno dal
bellico, al western, al thriller, con un tocco di commedia
nera e sarcastica in linea con lo stile di Tarantino, un
regista che ama decisamente il cinema e si vede.
by slm |
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BEETLEJUICE,
SPIRITELLO PORCELLO
di
TIM BURTON
con:
MICHAEL KEATON,
WINONA RYDER,
GEENA DAVIS |
|
35
anni fa, di questi tempi usciva uno dei primi successi
di questo regista, che non sbancò i botteghini (fu
comunque un buon successo), ma colpì l' immaginazione
degli spettatori con una esilarante presa in giro di
tutto l'universo dark/horror in circolazione a quell'
epoca ed anche ora.
Vagamente ispirato
al FANTASMA DI
CANTERVILLE,
di Oscar Wilde, Beetlejuice è la storia
scanzonata ed irriverente di uno spirito, appunto,
auto-definitosi Bio-Esorcista, che aiuta la gente
a disinfestare le case usando metodi non molto
ortodossi.
Due freschi sposi usciti, solo all' apparenza, vivi da
un pauroso incidente d'auto tornano alla loro dimora,
ma la trovano occupata da una famiglia un po' sui
generis, la cui figlia minore è in grado di percepire
e vedere presenze ultraterrene, quindi, di vedere la
coppia, ormai in versione fantasmi, e farci pure
amicizia.
Ne
succederanno di tutti i colori grazie anche alla bravura
degli interpreti, in primis Michael Keaton, negli
sgargianti panni clowneschi di uno scatenato ed
efficacissimo Beetlejuice, ad una Winona
Ryder, pessimista e dark il giusto e infine ad una
svampita Geena Davis nel simpatico ruolo della
sposina appena assurta allo stato spirituale, ma non
subito conscia di esserci arrivata.
Assolutamente da non perdere ! MEMORABILE !
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|
BLADE RUNNER
Regia:
Ridley Scott
Con:
Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young.
Se
ne parla con dovizia
qui .
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District
9
Di
Neil Blomkamp
Con:
Sharlto Copley, David James, Vanessa
Haywood
Venti
anni fa sono arrivati gli alieni a Johannesburg, sono
soprannominati Gamberoni per il loro aspetto e
vengono chiusi in un ghetto-baraccopoli, il Distretto 9,
schifati da tutti, anche dai neri, usati dagli scienziati
per orribili esperimenti e dai nigeriani per loschi traffici
di ogni tipo. Ma un giorno un umano della MNU , la
corporation che si ‘occupa’ di loro, viene a contatto con un
liquido alieno e inizia a trasformarsi. Il film più che di
fantascienza è un film drammatico sul tema del razzismo,
dell’integrazione e dell’accettazione del diverso; ha varie
scene violente e un taglio documentaristico, con alcune
riprese a mano, che può piacere o meno. Interessante, ma
particolare. Sicuramente fa discutere.
by Ale |
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recensioni
|
DRAcULA
DI BRAM
STOKER
di
FRANCIS FORD COPPOLA
con:
GARY OLDMAN, KEANU REEVES,
ANTHONY HOPKINS, WINONA RYDER |
Nonostante
il titolo, il film non è fedelissimo al racconto, ma il
regista ottiene il perdono per la bella interpretazione
che dà alla storia. D'altro canto, da nessuna parte è
scritto che un film, tratto da un'opera letteraria,
debba seguirne pedissequamente la traccia. Il cinema
vanta esempi in cui, malgrado l'allontanamento dall'
omonima opera scritta, la versione cinematografica di un
romanzo non fa rimpiangere lo stesso.
Molti
cinefili hanno gridato al capolavoro, definendo il film
il meglio riuscito di Coppola, altri, invece lo hanno
stroncato o, quanto meno, hanno aspramente criticato il
regista per la spessa patina barocca con cui ha
ricoperto il film, a discapito, forse, di una più
consona atmosfera dark, più austera, che la storia
stessa merita. Se il film fosse stato realizzato da Tim
Burton, probabilmente sarebbe stato diverso: meno
ridondante, più "noir" , più vicino al reale mondo
del personaggio. Forse.
Dracula,
infatti, sfoggia ricchi costumi e scenografie sontuose,
bellissimi da vedere, ma un po' fuorvianti se ci si
vuole calare in toto nel cupo microcosmo
spazio.temporale del nobile vampiro, in una Transilvania
che non è di sicuro sfarzosa.
A favore di
Coppola, invece, va segnalata la sua ferma volontà di
non ricorrere, nel modo più assoluto, ad effetti
speciali digitali. Il film è interamente confezionato "a
mano", nei minimi dettagli. Le magnifiche
sovrapposizioni di immagini, che spesso scorrono
sullo schermo, sono state create dipingendo gli
sfondi su vetro e giocando sulla regolazione delle
dimensioni dei vari oggetti. A questo proposito,
qui possiamo
leggere alcune "chicche" sulla realizzazione di molte
scene del film. (Fonte)
Infine,
personaggi ed interpreti.
Dracula
ha volto e corpo di un Gary Oldman in grande
spolvero, molto convinto nel suo ruolo di un Vlad
oscuro, romantico, spietato, ma fragile, ed è
affiancato da colleghi di notevole spessore quali
Anthony Hopkins, nei panni di Van Helsing,
suo nemico numero uno; Winona Ryder, nella
dolce Mina, e Keanu Reeves, nel
serio e compunto Harker.
Dracula,
memorabile, dunque? In ogni caso, sì poiché trasuda
amore per il cinema in ogni fotogramma, e questo è un
valido motivo per ascriverlo nella lista.
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vampiri
D U E L
di: STEVEN SPIELBERG
con: DENNIS WEAVER |
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Anno 1971,
età: 25 anni. 50 anni fa, Spielberg gira questo
film che, inizialmente era stato realizzato per la tv,
con una durata massima di 74 minuti; invece poi le cose
cambiano e Duel diventa un vero e proprio film da
proiettare al cinema, con una durata ben maggiore, ma
non esagerata.
Scritto a
quattro mani dallo stesso Spielberg e da Richard
Matheson, notissimo autore di romanzi sci-fy, cos' ha di
speciale questo film? Tanto. E' uno strano thriller, ma
è un thriller; un thriller metafisico, un thriller on
the road, imperniato su un misterioso grosso camion,
apparentemente senza guida (in realtà il conducente c'è
ma non si vede), lanciato sulle strade della California,
a pochi metri dall' auto guidata da Dennis Weaver
che se lo tiene alle calcagna fino alla fine del film,
come un incubo su ruote, in una escalation di tensione
da manuale, coinvolgente anche lo spettatore.
Un thriller
in piena regola, che sfiora l' horror senza che sia
versata una goccia di sangue, senza squartamenti o
mozzamenti di arti, senza mostri ... convenzionali.
Perché, a dire il vero, il mostro è lui, il camion,
vero protagonista della storia, condotto da una specie
di fantasma, intenzionato ad uccidere il povero Dennis
Weaver. Perché? A dirla tutta un perché non c'è, oppure
c'è, ma non è da ricercare nella logica di una trama
definita.
Il film si
srotola nell'inseguimento del grosso automezzo ad una
comune vettura di un cittadino, simboleggiando
semplicemente la paura, la paura che ciascuno di
noi cova nei meandri oscuri della psiche, nei confronti
di qualunque elemento disturbi la nostra vita quotidiana
e la nostra quiete, vera o finta che sia.
All'
epoca, dopo un periodo di sordina, il film divenne in breve
tempo un successo impensabile per l' originalità della
vicenda, spingendo Spielberg verso gli orizzonti di
gloria che ora si sta godendo. |
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|
DUNE
di:
DAVID LYNCH
con:
KYLE McLECHLAN, STING
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Tratto dal
romanzo omonimo di Frank Herbert
(in realtà, saga anche questa, composta da 6 volumi), da
cui si discosta, tuttavia con il placet dello scrittore,
il film è... alla Lynch, ovvero, è una versione
personalissima dell' opera letteraria, non per questo
disprezzabile, bensì visionaria, come è nello stile del
geniale e bizzarro regista.
Toni scuri, simboli e simbolismi, recitazione rarefatta,
atmosfera veramente aliena, compresi i vermoni
che proteggono l' acqua, elemento preziosissimo perché
introvabile in un pianeta desertico e inospitale dove due
famiglie si contendono "la spezia", una sostanza che
serve a potenziare le facoltà mentali a tal punto da
rendere in grado chi la assume di compiere viaggi
spaziali e in altre dimensioni, ma anche di esercitare
potere sugli esseri umani, manipolandone la mente. Uno scenario già visto, ma sempre attuale,
tematica di molti romanzi e film sci-fy. In alcuni
momenti ricorda
La Fondazione,
di Isaac Asimov, in molti altri, soprattutto
nella fotografia, richiama alla memoria i paesaggi aridi
e sabbiosi dei pianeti di
Guerre Stellari.
Poco apprezzato all' epoca, in concomitanza con l'
uscita della nuova versione di Villeneuve, DUNE, di
Lynch, potrebbe riveder le stelle. |
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E T, L'EXTRATERRESTRE
By
STEVEN SPIELBERG
con: HENRY THOMAS, DREW BARRYMORE
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Un
piccolo alieno viene lasciato sulla Terra, dimenticato
per sbaglio dai suoi compagni, e soccorso da due
ragazzini che lo portano a casa loro. Inutile dire che
il fatto getta scompiglio in famiglia, nonché nel
vicinato, ma il piccolo è così simpatico e tenero da
suscitare il desiderio di aiutarlo, nonostante le non
poche perplessità che la sua presenza e natura
determinano negli animi di coloro i quali, in ogni caso,
vedono nell'estraneo un potenziale pericolo.
Per fortuna, a vincere è la generosità e l'altruismo dei
giovanissimi che aiuteranno l'extraterrestre a ritrovare
l'astronave così da permettergli di tornare nel suo
pianeta fra le lacrime di chi gli si era affezionato e
lo vedrà ripartire.
Non è esattamente il capolavoro di Spielberg ma, senza
dubbio, è un film che ha lasciato il segno nell'
immaginario collettivo, scatenando sentimenti di
solidarietà nei confronti del "diverso", accettandolo,
quindi, pur con tutti i pro e i contro.
Un
film che ha segnato un' epoca, migliorando, forse,
qualcosa negli esseri umani.
Uscita nei cinema: novembre 1982. |
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|
fahrenheit 451
di:
FRANÇOIS TRUFFAUT
con:
OSKAR WERNER, JULIE CHRISTIE
|
Tratto dal famosissimo romanzo omonimo di
Ray Bradbury, uscito nel 1953, il film
illustra, come sappiamo, un mondo lontano e distopico
(all' epoca!) in
cui i libri vengono distrutti per impedire il dilagare
della cultura, affinché la popolazione possa essere
manipolabile dalle autorità governative con il massiccio
contributo di un utilizzo intenso della tecnologia che
annichilisce le menti. Ma un gruppo di
persone si prendono l'incarico di imparare i libri a
memoria per custodirne in qualche modo il ricordo ed
evitare che il sapere venga cancellato.
Profetico? Sì e no. Non si è arrivati alla distruzione
dei libri, ma al rimbambimento da uso di tecnologia,
forse, sì. Manipolazione dei popoli attraverso essa,
tenuti appositamente nell' ignoranza per
manovrarli meglio? Subdola, senza che i popoli se ne
accorgano. Ma davvero i popoli non se ne accorgono? O
fingono? Questa, però, è un' altra storia.
Grazie alla bella, essenziale e abile
regia di Truffaut, il film diventa uno dei rari
casi in cui il romanzo non è rimpianto. Le due opere
procedono di pari passo con lo stesso grado di
apprezzamento da parte di pubblico e critica, il che,
com'è noto, non succede spesso.
Se ne parla anche
qui. |
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FITZCARRALDO
by WERNER
HERZOG
con:
KLAUS
KINSKI |
Per la serie:
realizzare i propri sogni si può e si deve farlo a tutti i costi, il
protagonista, Klaus Kinski, attore feticcio di Herzog,
un imprenditore di legname, acquista un pezzo di terra in piena
Amazzonia con l' intenzione di costruirci un teatro per portare la
lirica laddove non arriverebbe mai, sogno anche della moglie.
Ben presto
però, scopre che per raggiungere quel pezzo di terra, sito fra due
fiumi, l' impresa è quasi impossibile a causa delle violente rapide
fluviali. E lui che fa? Non si scoraggia. Chiama a raccolta tutti
gli indios della zona e si fa aiutare da loro per trasportare la
nave da un fiume all' altro, costringendo gli uomini a caricarsi
letteralmente la nave sulle spalle, sequenza questa, destinata a
rimanere nella storia del cinema. Un messaggio ambientalista preciso
ed inquietante.
Più in
basso,
NOSFERATU,
PRINCIPE DELLA
NOTTE,
dello stesso regista. |
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recensioni
|
FRANKENSTEIN JUNIOR
di
Mel Brooks;
con:
Gene Wilder, Marty Feldman. teri Garr
Il
capolavoro delle parodie alla celebre saga del famoso mostro creato
dalla fantasia di Mary Shelley.
Un certo dottor Fredrick
Frankenstein (pron: Frankenstiin) potrebbe essere un
discendente del suo sinistramente conosciuto avo Victor. Lui
non ci sente da quest'orecchio, ma molte peculiarità del suo
carattere sono simili a quelle dell'antenato. |
Così, si trova
suo malgrado a dover recarsi in Gemania e, con l'aiuto di due
assistenti decisamente sui generis - fra cui Igor (pron:
Aigor) -, a riassemblare la creatura con conseguenze
imprevedibili....
Si ride fino alle lacrime grazie anche
all'interpretazione straordinaria di Wilder, peraltro
co-sceneggiatore del film, assieme a Brooks, e del bravissimo,
nonché compianto e indimenticabile Marty Feldman negli
irresistibili panni del gobbo Igor (con la gobba che si
sposta e l' "occhio che uccide"), il tutto calato in uno
scenario bianco e nero gotico che, in questo caso, risulta ancor più
ironico, icastico, esilarante!!
Un grande merito
del successo di questo film va ai dialoghisti italiani,
guidati alla grande da Oreste Lionello,
che ha anche prestato la
voce a Wilder. i quali
hanno tradotto e reinventato battute, nonché interi passaggi del
film, adattandoli alla nostra lingua, con esiti ancor più divertenti
rispetto alla lingua originale inglese,
Battute
"storiche!":
Igor: "Lupo,
ululà, castello, ululì"
Frankenstein a
Igor: "Cosa c'era scritto su quel barattolo?" Igor: "AB
qualcosa"
Frankenstein: "Noi
scienziati dobbiamo assumerci la responsabilità dei nostri
esperimenti ed accettare i fallimenti con calma, dignità e classe!"
Quel che succede dopo smentisce del tutto i buoni propositi, ma è
strepitoso! Ci sarebbe da citare tutto il film! Insuperabile,
inimitabile! Davvero MEMORABILE!
|
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GHOSTBUSTERS
di IVAN
REITMAN
con:
HAROLD RAMIS, DAN AYCROID, BILL MURRAY,
SIGOURNEY WEAVER |
|
Capostipite di
una breve, ma gloriosa cine-serie (ad ora, 3 capitoli)
GHOSTUSTERS è una pietra miliare del cinema
fantastico/demenziale che prende allegramente, tuttavia,
garbatamente, in giro il filone "de paura" basato sui fenomeni
paranormali e le mirabilia ad esso connesse.
Trama
presto raccontata: tre studenti universitari: Peter, Raymund
e Egon (rispettivamente Murray, Aycroid, e
Ramis), specializzandi appunto in materia paranormale,
vivacchiano andando in cerca di entità soprannaturali per sbarcare
il lunario e pagarsi l' università. Ma i risultati dei loro studi
sono scarsi e ciò provoca la cacciata dall'ateneo.
I tre, però, non
si perdono d'animo e si mettono in proprio fondando una ditta che offre
il servizio di disinfestazione da fantasmi. Un giorno vengono
contattati da una bella musicista, Dana Barrett (S. Weaver)
che afferma di avere strane ed orribili visioni. E' il loro momento
di gloria...
Regia
brillante e scatenata, attori ottimi, effetti speciali super, a
tratti volutamente esagerati, con il preciso scopo di suscitare
quanta più ilarità possibile nello spettatore, GHOSTBUSTERS,
episodio pilota, ha il pieno diritto di essere annoverato fra i
cults di genere, benché non sia proprio il primo della lunga
serie. Qualcuno ricorda le spassose parodie di Gianni e Pinotto, o
il mitico Frankenstein
Junior, di Mel Brooks?
Fra l' altro,
GHOSTBUSTERS vanta il pregio di aver avuto un seguito all'
altezza del primo capitolo, il che non è da tutti. |
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|
GUERRE STELLARI
LA SAGA
di:
GEORGE LUCAS
con:
MARK HAMILL, HARRISON FORD,
CARRIE FISHER
e molti
altri.... |
Nel lontano
1977, in una galassia lontana, lontana, iniziava la lunga avventura
di GUERRE STELLARI, epopea suddivisa in 9 capitoli, usciti a
gruppi di tre senza seguire un ordine cronologico preciso, ma capaci
di conquistare platee oceaniche al cinema, con trame intriganti,
scene mozzafiato e perché no? Una propria filosofia chiaramente
ispirata alle filosofie orientali.
Una storia
impossibile da dimenticare per chi ama la fantascienza, ma anche per
chi non è del tutto appassionato. Per saperne di più, o
tutto,
sulla mitica saga.
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qui , se vuoi. |
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recensioni
Harry Potter SAGA
Regia: AA VV
con:
DANIEL RADCLIFF, EMMA
WATSON,
RUPERT GRINT
|
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recensioni
|
IL
CACCIATORE
di
MICHAEL
CIMINO
con:
ROBERT DE
NIRO, CHRISTOPHEN WALKEN,
JONH
SAVAGE, MERYL STREEP |
Stati Uniti,
anni '70, tre giovani, dediti alla caccia dei daini, vengono
chiamati a "servire la patria" nelle insidiose giungle del Viet Nam,
in piena guerra, combattuta fra U. S. A. e lo stato del sud est
asiatico.
I tre
partono armati ed animati delle migliori intenzioni per assolvere al
loro dovere, ma si trovano di fronte ad una situazione che non era
stata loro illustrata come realmente è. Anzi! Il territorio è
assai ostile, il clima, infernale, e il nemico è diabolico, nonché
spietato verso i soldati dell'esercito invasore. Uno di loro viene
catturato e sottoposto al supplizio della "roulette russa", una
prova terribile consistente nell'aver puntata una pistola alla
testa, con un solo colpo in canna che potrebbe essere il primo
dell'arma. E tanto altro di spaventoso vedranno con i loro occhi e
proveranno sulla loro pelle fino ad arrivare alla pazzia. Chi torna
a casa vivo porterà per sempre i segni di quella guerra, nel corpo
ma, soprattutto, nell'anima e nella psiche, scoprendosi incapace di
riprendere una vita normale e a ritrovare un minimo di tranquillità
interiore, ostacolato per giunta da una strisciante diffidenza e
ritrosia manifestata dagli abitanti delle città in cui sono tornati
ad abitare. nei confronti dei "reduci".
Film,
facente parte della lunga teoria di opere incentrate sulla guerra
del Viet Nam, IL CACCIATORE
merita senza dubbio di essere ricordato ed annoverato fra I
MEMORABILI per la magistrale confezione, ricca di dettagli
importanti ai fini della storia, pregna di scene e momenti
veramente memorabili, intensissimi ed emozionanti, che hanno
contribuito all'apprezzamento pieno della pellicola da parte di
pubblico e critica. Non a caso, IL CACCIATORE ha anche vinto 5
Oscar, un Golden Globe e due Bafta, che non sono uno scherzo.
Cimino ha
realizzato un gran film, ispirandosi alla maestosità di Coppola,
mantenendo tuttavia il suo stile e la sua visione della guerra,
condannando l'atto senza troppi complimenti attraverso scene che
restano scolpite nella memoria collettiva per la loro crudezza,
inducenti pertanto a profonde riflessioni sul concetto intrinseco
del conflitto. e sul significato di uccidere altri esseri umani,
senza dimenticare i retroscena sociali, culturali e, soprattutto,
economici delle azioni belliche, poiché si sa che dietro una guerra
c'è sempre il denaro.
Bravissimi
gli attori nei loro ruoli di uomini impegnati nello scontro con
altri loro simili, pur con fattezze diverse, mentre si chiedono, con
sguardi interrogativi e smarriti, perché sono li e perché stanno
combattendo una guerra di cui sanno poco e poco sentono di esserne
parte. |
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recensioni
IL
PADRINO
di:
FRANCIS
FORD COPPOLA
con:
MARLON
BRANDO, AL PACINO,
JAMES
CAAN, ROBERT
DUVAL, DIANE KEATON |
|
Non
è esattamente il primo film sulla mafia, ma è senza dubbio la
massima rappresentazione cinematografica di questo genere di
narrativa.
Tratto dall' omonimo romanzo di Mario Puzo, di cui è
abbastanza fedele, IL PADRINO è un magistrale affresco della
società patriarcale originaria italo-americana con tutte le
caratteristiche del caso: anziano capo-famiglia, Don Vito
Corleone, circondato dalla corte di figli e nipoti a lui
affezionati e fedeli, figure femminili forti solo all' apparenza,
tranne qualche eccezione che, com'è facile immaginare, non avrà vita
lunga. Al tutto si aggiunge l'attività criminosa basata su favori,
favoritismi, ricatti, vendette e omicidi efferati, come da copione,
al fine di mantenere l' impero economico, messo in piedi con fatica
sudore e sangue. Tanto sangue!
Il
film vanta una mirabile ricostruzione scenica e scenografica, curata
nei minimi dettagli per rendere la storia più realistica possibile,
considerando l' epoca in cui è stata calata, ovvero in pieno
dopo-guerra (2a G. Mondiale). Ma l' impresa è riuscita appieno,
regalando al film ben 5 Oscar fra i quali: miglior sceneggiatura non
originale (Coppola e Puzo), miglior film e miglior attore protagonista:
Marlon Brando, al suo meglio, con tanto di patate nelle guance
per assumere un aspetto decadente e voce impastata dalle stesse
patate, a cui è aggiunto l' immancabile accento siciliano marcato.
Non
meno convincente la performance recitativa degli altri
attori, nonché dei nostri doppiatori, Ferruccio Amendola in
testa, che doppia Michael Corleone (Pacino), ma anche
Giuseppe Rinaldi che presta la voce a Don Vito
Corleone/Brando. Recentemente il film è stato ridoppiato causa
decesso di alcuni vecchi doppiatori e riadattamento della pellicola
alle nuove tecnologie DVD.
Ultima nota, per esprimersi alla lettera: le vicende del film sono
accompagnate dalle belle melodie di Nino Rota, assiduo
collaboratore musicale anche di Fellini.
Nell' insieme, il film è da ascrivere nella lista dei Memorabili !
Di
Coppola, in questa pagina è recensito anche
APOCALYPSE NOW
. |
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recensioni
IL
PRIMO RE
di:
MATTEO ROVERE
con:
ALESSANDRO BORGHI
|
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Trama:
Romolo e Remo sono due fratelli, gemelli, rimasti soli, che
vivono in un villaggio allevando pecore. Ma una piena del
Tevere, gonfiato dalle abbondanti piogge degli ultimi
giorni, li costringe, insieme con gli altri abitanti, a
lasciare precipitosamente il luogo e a cercare rifugio
in luoghi più sicuri. Durante lo spostamento vengono catturati dai
guerrieri di Alba Longa, fatti prigionieri e resi schiavi.
Tuttavia, una rivolta restituisce loro la libertà e i due,
con gli altri ex prigionieri, riprendono il cammino per
spostarsi altrove, portando con loro una vestale.
Nel corso
delle peregrinazioni, la donna pronuncia una profezia che
riguarda i fratelli: solo uno sopravvivrà e diventerà capo
di un enorme impero, senza specificare però, chi dei due
beneficerà di questo destino. Pur essendo legati da profondo
affetto, fra loro scocca la scintilla della rivalità per il
potere, permettendo in questo modo alla profezia di
avverarsi.
IL PRIMO RE
NON è un kolossal nel significato che si dà di
solito alla definizione di questo genere di film. Un
kolossal che si rispetti deve durare almeno tre ore, IL
PRIMO RE ne dura due e qualche minuto e NON ha
elementi spettacolari che lo possano paragonare ad un
capitolo della saga del Signore degli Anelli.
IL PRIMO RE
è un film tosto, tostissimo, sporco, violento e selvaggio,
ma per palati fini e colti. a cominciare dalla lingua scelta
per i dialoghi: (peraltro, molto interessanti): un
proto-latino, un latino arcaico, idioma usato a quei tempi
ed in quelle zone, che dà il tocco in più di realismo all'
opera (omaggio a Mel Gibson? O a Ermanno Olmi
che, nel suo film L' ALBERO DEGLI ZOCCOLI, faceva
parlare i personaggi in bergamasco stretto, aiutando lo
spettatore coi sottotitoli?).
Gli attori sono
stati selezionati con la massima cura, in base al loro
aspetto, ma soprattutto ai loro volti, selvatici come la
natura dei posti in cui si muovono, e ostentano una
recitazione molto fisica, essenziale, ma proprio per questo
veritiera ed intensa. E agiscono all' interno di un habitat
naturale, indubbiamente incontaminato, ma niente affatto
paradisiaco, anzi! Il contrario. E la splendida fotografia
mette in risalto l' ostilità di questo habitat, indugiando
sugli intrichi della boscaglia e della foresta, che
nascondono ogni sorta di pericolo, per di più quasi sempre
bagnati dalla pioggia e sfocati dalla foschia perenne,
risalente dalle paludi vicine. Un paesaggio cupo, che viene
rischiarato però, a tratti, dai raggi del Sole filtranti
attraverso le chiome degli alberi, i quali si spandono a
ventaglio come le dita lunghe degli dèi pagani, adorati e
temuti dai popoli di quelle terre, che tengono ad informare
gli adoratori, della loro costante, rassicurante presenza,
regalando allo spettatore flash di
misticismo e spiritualità
puri.
C'è azione nel
film? Sì, e tanta, ben distribuita fra battaglie e furiosi
corpo a corpo in cui i combattenti se le suonano di santa
ragione e s'infilzano come quaglie, con lance usate a mò di
spiedi, senza tanti complimenti e ipocrisie manieristiche da
parte della regia. C'è inoltre forte tensione, percepibile a
pelle dallo spettatore, e visibile sui volti dei personaggi,
furbamente illuminati solo a metà dalla luce ambrata di
albe, tramonti e fuochi sempre accesi per svariati motivi.
Ma Romolo e
Remo sono realmente esistiti? E chi lo sa! A noi piace
pensare di sì. Amiamo le leggende.
E' vero che si
odiavano? Gli autori ci mostrano l' opposto. C'era affetto
fra di loro, offuscato alla fine dalla brama di potere
scoppiata nell' animo di Remo.
Romolo
uccide Remo per voler diventare lui capo del grande impero
vaticinato dalla vestale? Non esattamente. Il fratricidio
sembra quasi una legittima difesa di Romolo che sta per
essere strangolato da Remo. Ma Romolo non gode della morte
di Remo, no! Lo piange e ne celebra il rito funebre
conferendogli tutti gli onori degni di un sovrano con la "s"
maiuscola, donando allo spettatore un momento di autentica
commozione.
Insomma,
IL PRIMO RE è un ottimo film, che costituisce finalmente
un bell'esempio italiano di come si realizza cinema di
qualità, evitando di infognarsi nel consueto drammone di
buona fattura, bell' aspetto, ma maleodorante di troppo
dejavu.
Da non
perdere assolutamente, specie per chi è nato a Roma. Ma
anche per chi non ci è nato.
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IL
SIGNORE DEGLI ANELLI
(trilogia)
di:
Peter Jackson
con:
Eljah
Wood, Martin Freeman, Ian McKellen, Christopher Lee,
Cate Blanchett, Orlando Bloom.....
Dall'opera
omonima di
John Ruel Ronald TOlkien
Se
ne parla dettagliatamente
qui.
|
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recensioni
|
INCONTRI RAVVICINATI DEL terzo
tipo
di:
STEVEN SPIELBERG
con:
Richard Dreyfuss, Melinda Dillon,
François Truffaut
Un
gruppo di persone, che non si sono mai viste in vita
loro, sono accomunate dalla stessa esperienza: hanno
avuto incontri ravvicinati con extraterrestri e ricevono
lo stesso messaggio che le porta a recarsi in un luogo
del Wyoming, chiamato La Torre del Diavolo, dove
assisteranno all'atterraggio di enormi dischi volanti,
|
e
dove faranno la conoscenza personale dell'equipaggio
proveniente dallo spazio.
Più che un film un sogno, il quale, all'epoca, (1977)
incantò grandi e piccini con la speranza che un giorno
potesse avverarsi. Un film foriero di un messaggio di
pace universale e possibilità di comunicazione con
popoli addirittura non dello stesso mondo, che divenne
un cult, e lo è rimasto come emblema di una positività
per un eventuale miglior futuro. Un classico
intramontabile da vedere e rivedere. slm. |
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recensioni
|
INTERSTELLAR
di:
CHRISTOPHER NOLAN;
con:
MATTHEW
McCONAUGHY
In
un futuro non troppo lontano, la Terra è in piena carestia,
e tutti devono fare i coltivatori, anche l'ex astronauta
Cooper. Costui, con la figlia, scopre che la Nasa non è stata
smantellata come dicevano, anzi, è in procinto di
organizzare un nuovo viaggio verso un buco nero artificiale
che, distorcendo lo spazio-tempo, offre la possibilità di
esplorare nuovi mondi da colonizzare:
|
anni fa erano già partiti altri astronauti, e ora è
necessario il recupero, e la scelta dei mondi selezionati.
Cooper viene reclutato e accetta. Ma le cose non andranno
come previsto.
In questa lunghissima pellicola
(due ore e tre quarti). Nolan si ispira chiaramente a Kubrick
e al film 2001: Odissea nello spazio, offrendo però, alla
fine della storia, tutte le risposte di cui lo spettatore ha
bisogno, sciogliendo tutte le trame e sottotrame che è
riuscito ad ordire nella prima parte del film.
Alcune spiegazioni sono
comprensibili solo a chi ha una laurea in fisica, meccanica
quantistica e specializzazione
in astrofisica, ma la maggior parte risulteranno chiare a
chi ha una certa pratica con le storie di fantascienza.
Bellissime trovate sceniche ed
effetti speciali, bravi attori, ottima colonna sonora, colpi
di scena, equilibrato mix di scene d'azione e scene più
intimistiche e riflessive, ragione e sentimento, non manca
nulla.
Da non perdere per gli
appassionati del genere. By
Ale
Recensione di slm: in un certo senso, questo film
potrebbe costituire una sorta di risposta a 2001 Odissea
nello spazio pur essendo decisamente diverso dal capolavoro
fantascientifico di Kubrik e cioè: un giorno, in effetti,
sarà possibile organizzare viaggi intergalattici sfruttando
i vari tunnel spazio-temporali che accorcerebbero di molto
le distanze fra pianeti? Esistono davvero? Ma quali potranno
essere, in realtà le conseguenze? Riguardo alla
realizzazione del film, mi associo ad Ale. |
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|
I
DUELLANTI
di: RIDLEY SCOTT
con:
HARVEY
KEITEL,
KEITH CARRADINE,
ALBERT FINNEY |
Da
un racconto di Conrad.
Duello per futili motivi fra due ufficiali napoleonici,
ma la sconfitta subìta dal selvaggio Féraud trasforma la
contesa in una guerra privata che dura 15 anni.
Dopo la caduta di Napoleone, i due si ritrovano, si
sfidano di nuovo e D'Hubert ha la meglio. Potrebbe
uccidere il rivale, ma decide di risparmiargli la vita,
costringendo, in un certo qual modo, Féraud a rinunciare
alle sue vendette e ad andare in esilio a covare i suoi
rancori.
Piccolo, grande film che dimostra come, a volte, con
poco, senza eccessivo spreco di mezzi ed effetti
speciali, sia possibile confezionare una pellicola
trasudante classe ad ogni inquadratura e battuta, grazie
anche a fantastici attori.
Palma d'Oro a Cannes nel 1977, stavolta meritata.
|
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|
I
PREDATORI DELL' ARCA
PERDUTA
di
STEVEN SPIELBERG
con:
HARRISON FORD, KAREN ALLEN
|
Ormai divenuto un
classico dell' avventura,
I PREDATORI
passerà di sicuro alla Storia del Cinema per la sua
estrema dinamicità, ma anche per i suoi contenuti che
non hanno di sicuro da invidiare a film di maggior
rilievo culturale. La pellicola, infatti, contiene anche
precisi riferimenti storici, ben mixati ad elementi
magici ed esoterici, citati pure in alcuni testi che
riguardano il periodo ed i personaggi, mossisi nel
contesto del Nazismo.
Il
tutto conferisce al film fascino e divertimento per un
pubblico eterogeneo sia culturalmente che
anagraficamente, catturato dalle avventure dell'aitante
archeologo alle prese con ritrovamenti di oggetti
antichi e mitici - la famosa Arca dell' Alleanza
- che gli causeranno non pochi grattacapi e ammaccature
in tutto il corpo.
Leggendari la scena del duello a spada e pistola contro
un guerriero islamico e il finale positivo solo all'
apparenza.
A questo primo
film, sono seguiti altri 3 capitoli di cui, oltre ai
PREDATORI,
vale la pena ricordare il 3^ :
L' ULTIMA CROCIATA
che, dopo la parentesi orientale de
IL TEMPIO MALEDETTO, ambientato
nel sud est asiatico, fà ritornare Indy a
combattere contro i Nazisti, alla ricerca del Sacro
Graal, e nel quale compare per l' unica volta il
papà dell' avventuriero: Henry Jones Sr.,
interpretato magistralmente dall' indimenticabile
SEAN CONNERY. |
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|
LA GUERRA DEI MONDI
di
BYRON HASKIN
con: GENE BARRY, ANNE ROBINSON |
Tratto dal
celebre romanzo di H. G. Wells, LA GUERRA DEI
MONDI può essere definito un classico della
fantascienza, contenendo molti, se non tutti, gli
elementi fondamentali del genere, ovvero, invasione da
parte di un popolo alieno che però, in questo caso, non
si mostra ben intenzionato nei confronti degli ospiti, a
cui segue paura e reazione distruttiva verso di
esso anche a causa dell' aspetto repulsivo degli
invasori, esseri orribili, con tre lunghissime zampe.
Considerando i mezzi tecnici di 70 anni fa, il film è
comunque ben realizzato e rispetta soprattutto
l'atmosfera angosciosa che pervade tutto il film,
sconfinando nel terrore vero e proprio all' apparizione
di uno degli esseri extraterrestri. Potrebbe al limite
peccare di ingenuità, ma proprio questo clima semplice
costituisce la forza del film. Un cult, un MEMORABILE !
Se ne parla anche
qui. |
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LA
LEGGENDA DEL PIANISTA SULL' OCEANO
di
GIUSEPPE TORNATORE
con:
TIM ROTH, GABRIELE LAVIA
1998
- 2023 |
|
IL 28
OTTOBRE 1998, nei cinema italiani usciva questo
film, a nostro parere, fra i migliori, se non il
migliore di Giuseppe Tornatore, l'affresco quasi
hollywoodiano, ma meno pacchiano, di un'epoca che ...ha
fatto epoca!
Per realizzare
il suo film, il regista si è basato su un racconto di Alessandro Baricco,
e da esso ci ha ricavato un
capolavoro di sceneggiatura, scenografia, costumi e
musica pressoché indimenticabili grazie anche alla
sempre preziosa collaborazione del grande Ennio
Morricone, il quale ha tirato fuori il meglio di sé
componendo musiche perfette per sottolineare la maestosa
malinconia che pervade tutto il lungometraggio
(veramente lungo, ma godibilissimo!).
Novecento
(Tim Roth, da oscar!) è un pianista di origini
ignote, sulla cui famiglia non si hanno e non
vengono date informazioni, ma l'uomo trascorre la sua
vita su un transatlantico - il Virginian -
deliziando i passeggeri con la sua musica, suonata sul
pianoforte in dotazione sulla nave, accompagnato di
tanto in tanto da un musicista jazz, un certo Jelly
Roll Morton, ben interpretato da Clarence William
III, che pare sia esistito realmente. Attenzione
però! Il film NON è un musical! Potrebbe essere definito
una bella celebrazione della musica.
Il suo mondo è
la nave dalla quale non scenderà mai nemmeno per
inseguire un amore. sentendosi ivi sicuro e protetto dal
mare quasi questo sia una barriera invalicabile che lo
salvaguardi da ogni possibile pericolo proveniente dall'
esterno, nel mondo terrestre degli umani; una sorta di
"copertina di Linus" che gli infonde quella sicurezza
necessaria e sufficiente per proseguire la sua esistenza
lontano da eccessive e inutili preoccupazioni
consentendogli, tutto sommato, di non uscire mai del
tutto da un' eterna fanciullezza che è parte della sua
natura, oltre a costituire un pregio.
Purtroppo il
film non ha avuto incassi adeguati alla sua alta qualità
e oltre oceano l'accoglienza è stata piuttosto tiepida
nonostante storia e impianto mostrino chiari riferimenti
al cinema di De Palma e Scorsese,
tuttavia, si sa, le opere speciali incontrano sempre
numerosi ostacoli sulla strada del loro apprezzamento e
questa non ha infranto la regola. Possiamo però sempre
contare su un' auspicabile rivalutazione nel futuro
attraverso le numerose riprogrammazioni in tv.
Qui
un'altra bellissima recensione
|
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LANTERNE ROSSE
di: ZHANG YIMOU;
con: GONG LI
Cina, anni '20, un ricco signorotto cinese si sposa per
la 4a volta, ma tutte le mogli vivono nella sua immensa
lussuosa dimora. La vita matrimoniale è scandita
dall'accendersi delle lanterne rosse che hanno ispirato
il titolo, davanti alla stanza della moglie con cui il
signorotto decide di passare la notte. L'ultima sposa
sembra essere la preferita. Davanti alla sua stanza, la
lanterna si accende più spesso di quanto si accenda
davanti alle stanze delle altre 3 consorti. Lo
scatenarsi di invidie e gelosie fra le varie donne è
inevitabile e l'ultima, pur dimostrandosi piuttosto
cinica e senza troppi scrupoli, ci rimette
pesantemente rimanendo sola.
|
|
Film indimenticabile non tanto per la trama quanto per
la sua realizzazione: ottima fotografia e splendidi
costumi. Le riprese sono simmetriche secondo lo stile
dei grandi fotografi della cui categoria fa parte anche
lo stesso Yimou. Atmosfere ovattate, luce bassa ma
calda, dialogo essenziale e silenzi che parlano più
delle parole sono altre caratteristiche che conferiscono
al film un'aura davvero unica. Forse, un regista europeo
non avrebbe saputo fare altrettanto. C'è chi lo ha
definito l'Akira Kurosawa cinese, ma il regista
giapponese ha un altro stile. Da ripescare e vedere.
Assolutamente! slm |
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|
L' ARMATA DELLE
TENEBRE
di SAM RAIMI
con BRUCE
CAMPBELL, BRIDGET FONDA
1993 - 2023 |
Terzo capitolo della trilogia La casa.
Qualcuno lo ha criticato, definendolo il
meno riuscito della trilogia, ma, a nostro parere,
è invece il migliore.
Ash, un Bruce Campbell,
particolarmente scatenato, sempre armato della sua
motosega al posto di un braccio, si trova nel Medioevo,
a caccia del Necronomicon, Libro dei Morti,
che ha provocato un mare di guai. Dapprima osteggiato
dai cavalieri del luogo e poi, con loro alleati, deve
sconfiggere un'armata di scheletri. E questa scena è già
di per sé un piccolo capolavoro di tecnica
cinematografica e comicità demenziale, mostrando gli
scheletrini muoversi in stop motion, tipo cartoons. nel
corso di una battaglia che non ha nulla di serio,
ulteriormente arricchita di battute spiritose.
Il film è, senza dubbio, più vicino ad un
film d'azione e avventura, ma non ci scordiamo la sua
natura parodistica; un'allegra presa in giro del filone
horror/esoterico con tutti gli ingredienti che la
contraddistinguono, caricati al massimo di proposito per
suscitare le risate nel pubblico, obiettivo che Raimi ha
centrato in pieno, senza dimenticare le numerose
citazioni ad altri film di genere fantastico come, per
esempio,
ULTIMATUM ALLA TERRA
dal quale ha estratto la
famosa KLAATU PARADA NICTO,
pronunciata dal robot,
usandola come formula magica per evocare il tomone
malefico (Necronomicon). |
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L'
ESORCISTA
di
WILLIAM FRIEDKIN
con: LINDA BLAIR, MAX VON SIDOW
1973 (negli U.S.A.) - 2023 |
|
Regan Mc
Neal (Linda Blair), 12enne, manifesta strani sintomi
fisici che non hanno apparente spiegazione logica:
aumento di aggressività e, capacità intellettive superiori
alla norma (conoscenza di molte lingue).
I genitori,
allarmatissimi, consultano una lunga lista di medici per
saperne di più e questi sottopongono la ragazza
ad una infinità di esami che non dànno diagnosi
soddisfacente nell' ottica scientifica.
E' davvero possessione
demoniaca.
La famiglia ricorre quindi all'
intervento
clericale nelle persone di due sacerdoti i quali si
alternano nel tentare di far uscire il demone che
possiede la ragazzina. Riescono, ma uno dei due muore
nel corso di un tentativo.
Il film è
tratto dal romanzo omonimo di William Peter Blatty
che pare essersi ispirato ad un fatto di cronaca,
risultato poi non del tutto vero, ma ha il pregio di
portare alla ribalta un argomento difficile da trattare,
cioè, il confine fra religione e scienza. La ragazza era
davvero posseduta da un demone o il suo comportamento
inusuale era dettato semplicemente da gravi disturbi
psichici? Una persona può realmente essere posseduta da
un' entità soprannaturale malvagia? Esistono? Il Diavolo
esiste? Esiste Dio? Forse non lo sapremo mai con
certezza ma, di
sicuro, ne discuteremo fino alla fine dei secoli.
Friedkin
ha realizzato un' ottima opera, altamente suggestiva
ed emozionante, con l' ulteriore apporto recitativo di
una bravissima Linda Blair, nei panni della
ragazzina posseduta, e un intenso Max
Von Sidow nel ruolo dell' esorcista più anziano. Un
film, comunque, da vedere almeno una volta nella vita e,
secondo noi, da non dimenticare, se non altro per la
tematica che propone.
NOTA: da
non dimenticare anche l'introduzione musicale di
Mike
Oldfield che può essere ascoltata
qui.
Un
ultimo appunto: in Italia, il film è uscito nell'
autunno del 1974, ma noi teniamo conto della prima
uscita assoluta, che ha avuto luogo negli Stati Uniti,
nel 1973, dunque, 50 anni fa. |
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|
lo
Hobbit
Di:
Peter Jackson;
con:
martin freeman, hugo weaving.
Sessant’anni prima delle
avventure narrate nel Signore degli Anelli, Bilbo Baggins viene ingaggiato dal mago Gandalf il
Grigio per aiutare i nani, guidati dal principe
Thorin, a riconquistare la loro terra Erebor,
che era stata sottratta anni prima dal drago Smaug.
|
Affronteranno molte
insidie, ma incontreranno anche degli amici …e Bilbo si troverà a tu per tu col
Gollum, impadronendosi del celeberrimo anello.
Il film, primo di una
trilogia (inizialmente dovevano essere 2 parti), è molto
grazioso, lungo e lento
nella parte iniziale (si potevano tagliare benissimo
almeno 20 minuti), ma poi prende il via sulle ali
dell’avventura; non è però paragonabile al Signore degli
Anelli, né come trama né come personaggi. Troviamo
comunque le fantastiche scenografie dei film precedenti,
molti personaggi già conosciuti, altri nuovi, creature
varie e feroci combattimenti, come da copione del genere
fantasy; ottima la colonna sonora, gli effetti e gli
attori.
Noi l’abbiamo visto in 2D, ed è
consigliabile non vederlo in 3D, perché essendo il film
girato a 48 fotogrammi, invece di migliorare l’effetto
tridimensionale peggiora, rendendolo eccessivamente
finto. Comunque film da vedere! By Ale.
Recensione di slm: in molti punti, concordo con
Ale, tuttavia, devo dire che, rispetto alla trilogia del
Signore degli Anelli, in questo caso Jackson si è
mantenuto più fedele al romanzo, senza apportare troppe
variazioni, almeno riguardo a questa prima parte della
storia. Per il resto, ritengo giusto ricordare un paio
di ottimi momenti del film (ma anche del romanzo):
l'incontro di Bilbo con Gollum - e il giochino degli
indovinelli -, nonché l'arrivo delle aquile. |
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|
LO HOBBIT - LA DESOLAZIONE D I SMAUG
di
peter jackson;
con:
martin freeman, richard armitage, aidan
turner.
In questo
secondo capitolo, Bilbo, Gandalf e i 12 nani capitanati da
Scudodiquercia
continuano le loro avventure, scontrandosi con orribili
creature ed incontrando nuovi/vecchi personaggi: assistiamo
infatti, tra l'altro, all'incontro con gli elfi.
|
C'è molto più ritmo e azione rispetto al primo capitolo, e
anche cupezza: si intravede infatti l'inizio dei grossi guai
provocati dall'anello e dal Male che ritorna. I nuovi
personaggi sono ben delineati, c'è anche un accenno a una
love story... interrazziale, e infine scene
davvero epiche
ed emozionanti, sia a livello di dialogo che visive. Ottima
anche la coralità del film, la colonna sonora e ovviamente
gli effetti. Peter Jackson ha superato se stesso. Film da
non perdere! By Ale
Recensione
di slm: niente male nemmeno il drago !!!
|
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recensioni
LO HOBBIT, LA
BATTAGLIA DELLE 5 ARMATE
di:
PETER JACKSON;
con:
BENEDICT CUMBERBATCH, JAN McKELLEN, LUKE EVANS, ELIJAH WOOD, MARTIN FREEMAN, CATE
BLANCHETT
Il terzo capitolo
della trilogia dello Hobbit parte esattamente da dove era
finita, con la bellissima scena della battaglia di Bard
contro il drago Smaug; dopo si passa alla presa di Erebor e
dei suoi tesori da parte dei Nani, con conseguente nuova
battaglia per impossessarsi di parte del tesoro: l'avidità
di tutte le razze fa si che Nani.
Uomini ed Elfi si
|
|
scontrino tra loro. Però l'arrivo dei cattivi
fa sì che la battaglia prenda un'altra direzione. Il film
funge molto da raccordo con la trilogia degli Anelli, le
battaglie sono spettacolari ma un pò lunghe, e ci sono
alcune assurdità, tipo i mostri mangiaterra che compaiono e poi non se ne sa più nulla, o
alcuni dialoghi insensati; pellicola comunque piacevole , da
vedere. By Ale.
Recensione di slm: sì, concordo con Ale: forse un po'
troppo incentrato sulla battaglia ma, nel complesso, valido.
Ricordo che il finale del romanzo è l'inizio del 3^ capitolo
del Signore degli Anelli, ovvero: l'uccisione di Deagol da
parte di Smeagol che poi, il potere malefico dell'Anello
trasforma in Gollum.
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recensioni
LO
SQUALO
di
STEVEN
SPIELBERG
con:
RICHARD DREYFUSS, ROBERT SHOW
|
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Uno
dei primi successi planetari di Steven Spielberg; uno
dei suoi film meglio riusciti.
Non
sono necessari fantasmi, vampiri e mostri fantastici per
spaventare il pubblico cinematografico. A volte è
sufficiente attingere alla realtà e, soprattutto, alla
Natura, che offre tantissimi spunti.
Tratto
dal romanzo omonimo di Peter Benchley, dal quale si
discosta quel tanto che basta per essere più spettacolare e
spaventevole, il film tratta di eventi (pare, alcuni
realmente accaduti) legati alla pericolosità di questi
esseri marini e alla lotta dell' Uomo per difendersi da essi
che, in alcuni momenti, raggiunge un tale épos da
avvicinarsi al mitico MOBY DICK, di H. Melville,
specie verso la fine del film.
Memorabile infatti, il "duello" fra R. Dreyfuss,
sulla barca, e lo Squalo che cerca di salire sull'
imbarcazione (scena assurda, ma efficacissima nell' ottica
dello spettacolo, quando esso ha lo scopo di creare il
massimo della tensione) per uccidere e divorare colui che
gli dà la caccia, in momenti in cui è tangibile anche lo
scontro morale individuale fra la pura lotta per la
sopravvivenza e il dubbio su chi sia il peggiore dei due
contendenti: l' Uomo o lo Squalo?
Per saperne ancora di
più.
By slm |
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MEDITERRANEO
di
gabriele salvatores;
con:
DIEGO
ABATANTUONO, CLAUDIO BISIO
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Vincitore di un oscar per miglior film in lingua non
inglese, nel 1991 MEDITERRANEO celebra, nel più felice dei
modi, lo spirito italiano, goliardico, ma non superficiale,
anche nei momenti più drammatici della nostra Storia, come
quello della 2a Guerra Mondiale.
Un
manipolo di soldati italiani di presidio in un' isola greca
cercano di trascorrere il tempo dedicandosi ad attività che
poco hanno in comune con la guerra.
Memorabile la partita di calcio a fine film.
Da
ricordare anche la fantastica caratterizzazione dei vari
componenti del manipolo, ognuno un personaggio a sé: il
professore di ginnasio, appassionato di pittura, il rude
sergente maggiore e gli alpini che non hanno mai visto il
mare. |
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NIRVANA
di:
GABRIELE SALVATORES
con:
CHRISTOPHER LAMBERT, DIEGO ABATANTUONO,
STEFANIA ROCCA |
|
Tentativo riuscito di sperimentare la fantascienza nel
cinema italiano.
In un
futuro non lontanissimo, un programmatore informatico
inventa un videogioco a controllo mentale, chiamato
NIRVANA, ma un virus, penetrato nel disco, provoca la
presa di coscienza della propria esistenza virtuale del
giocatore all' interno del gioco, al punto di chiedere al
programmatore di essere cancellato per evitargli di essere
venduto in milioni di copie in occasione del prossimo
Natale, quando il gioco uscirà in commercio.
Un
ottimo mix di filosofia italiana ed orientale, unita ad
umorismo e quel tanto di tono scanzonato col quale
Salvatores sdrammatizza una situazione potenzialmente
pericolosa come quella di una possibile manipolazione
cerebrale della massa, orchestrata dall' alto attraverso la
tecnologia e l' attività ludica. By slm |
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|
1922 - 2022
NOSFERATU
di
FIEDRICH W. MURNAU
con:
MAX SHRECK |
Il
capostipite dei film del genere vampiresco esce proprio
esattamente un secolo fa, 1922, ad opera del geniale
regista tedesco, di origine svedese, Fiedrich Murnau.
Nel 1838, l'agente immobiliare tedesco
Hutter
va in Transilvania per trattare con un nuovo cliente, il
Conte
Orlok,
noncurante degli oscuri presentimenti della moglie, ma
ignora che il misterioso conte è in realtà un vampiro
sanguinario. ......
Un piccolo capolavoro del cinema, impreziosito da un bianco
e nero artistico, da manuale, capace di creare la giusta
atmosfera lugubre e trasmettere allo spettatore brividi di
sana paura, senza ricorrere ad altri artifici. Al giorno
d'oggi è raro, per questo motivo troviamo giusto ricordarlo
ed ascriverlo fra I MEMORABILI. |
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vampiri
|
NOSFERATU
PRINCIPE
DELLA NOTTE
by
WERNER HERZOG
con
KLAUS KINSKI |
Una
magnifica, suggestiva versione di Herzog della storia del
vampiro più famoso; quasi un manifesto dell' espressionismo
tedesco di Murnau, omaggio di Herzog al collega,
vissuto ai primi del '900.
Atmosfere cupe, bellissimi paesaggi, splendida fotografia.
Sequenze che ricordano appunto il precedente film di Murnau.
Da
annoverare fra i film memorabili.
Sopra:
FITZCARRALDO, sempre di
WERNER HERZOG |
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vampiri
PICNIC A
HANGING ROCK
di: PETER
WEIR
con:
attori
sconosciuti australiani
|
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Tratto
dal romanzo omonimo dell' autrice australiana Joan Lindsay,
nel 1975, il regista Peter Weir realizza la versione
cinematografica, riuscendo a non uscire troppo dalla trama
dello scritto, conservando però, e anzi, migliorando ed
incrementando l'atmosfera rarefatta e densa di mistero di
cui la trama è intrisa.
In un
collegio, viene organizzata una gita ad Hanging Rock,
celebre scultura naturale rocciosa emergente dal deserto
australiano. Approfittando delle poche occasioni di libertà,
alcune ragazze si avventurano in un' ascesa alla roccia,
impresa che si rivelerà senza ritorno. Le ragazze scompaiono
come fossero state inghiottite dalla piccola montagna.
Un
paio di insegnanti che le accompagnavano si avviano alla
ricerca delle loro allieve, ma spariscono anche loro. Alle
ricerche partecipano gli abitanti della cittadina vicina,
senza però risultati. Solo una delle giovani torna, in
stato di shock.
Nel
frattempo trapelano episodi oscuri, avvenuti all' interno
dell' istituto, che vedono coinvolta l' arcigna direttrice
del collegio.... C'è un legame con la sparizione delle
ragazze e delle insegnanti? Il mistero non ha mai visto
soluzione.
Recentemente è stata realizzata anche una breve
serie per la televisione.
Per
saperne di
più. By slm
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PROFONDO
ROSSO
di DARIO ARGENTO
con:
DARIA NICOLODI, DAVID HEMMINGS,
CLARA CALAMAI, MARIO SCACCIA, EROS PAGNI
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Trama in sintesi:
Marc, giovane pianista (D. Hemmings), assiste
all'assassinio di una parapsicologa, ma non riesce a vedere
il volto dell'omicida. Mentre indaga, aiutato da una bella
giornalista (D. Nicolodi), le persone con cui viene
in contatto cominciano ad essere assassinate una dopo
l'altra....
PROFONDO ROSSO, forse, è
il miglior film di DARIO ARGENTO, il più riuscito, il
meglio confezionato, con tasselli di un mosaico che
s'incastrano alla perfezione in una trama complessa, ma ben
orchestrata e, soprattutto, con un senso preciso, cadenzato
da una suspence ottimamente calibrata. Non che gli altri
film del regista, specie i primi, siano stati realizzati
meno bene, ma questo può quasi essere definito il suo vero
capolavoro. Con questo film,
Argento
ha toccato il top della sua carriera di abile cineasta,
specializzato in thriller mozzafiato. Occorre ricordare ai
fans di prestare attenzione ai minimi dettagli? No. Già lo
sappiamo.
Tra l'altro, Profondo Rosso è anche il film che
segna il confine fra thriller e horror, dopo il quale, però,
Argento si piega inesorabilmente più verso l'horror,
inanellando qualche svarione ahinoi più splatter,
conservando, comunque, l'arte di tessere trame interessanti.
Ma ciò che tiene viva la memoria del film è, senza mezzi
termini, la musica, la strabiliante colonna sonora ad opera
del gruppo dei Goblin, con nobile intervento del
jazzista italiano Giorgio Gaslini che s'intrufola col
suo sax in alcuni segmenti top del film. La martellante
sigla iniziale, che ci introduce nelle prime scene, e l'
inquietante nenia infantile, che precede i delitti (e che
mette piu' brividi degli stessi omicidi), non si
possono dimenticare. A distanza di anni (il film è uscito
nel 1975) le abbiamo ancora nelle orecchie e, in certi
momenti, ci sorprendiamo a canticchiarle. Per la serie:
quando un film ti entra nella testa e non esce più.
Mega-successo ai botteghini, all' epoca, PROFONDO ROSSO,
secondo me, merita di entrare nella lista dei
MEMORABILI. |
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|
QUARTO POTERE
by
ORSON WELLES,
con:
ORSON
WELLES, RUTH WARRICK,
JOSEPH
COTTEN
Sceneggiatura:
HERMANN J. MANKIEWICZ |
Più
che una recensione, questo film meriterebbe un trattato
socio-politico.
Indipendentemente dalla fama raggiunta, QUARTO POTERE
è la classica opera cinematografica che andrebbe vista
almeno una volta nella vita, non solo per la sua notorietà,
ma anche per la sua bellezza. Perché, al di là di tutto, ad
ogni buon conto, è un gran bel film.
Di
cosa parla?
Sembra
sia ispirato ala biografia del magnate della stampa
William Hearst, e infatti è incentrato sulla vita di
Charles Foster Kane (il titolo originale inglese è
Citizen Kane), ascesa e caduta di un tycoon della
comunicazione dell' epoca, basata solo sul cartaceo,
abilissimo divulgatore di notizie, ma disastroso nella sfera
privata: egoista, egocentrico, incapace di amare il
prossimo, famiglia inclusa.
E
questa sua incapacità di amare gli si ritorcerà contro,
condannandolo ad una fine ingloriosa, immerso nella
solitudine più completa.
Memorabile il finale, con la famosa Rosebud,
tradotta - male - in italiano con Rosabella,
quando, in inglese Rosebud significa
Bocciolo di rosa (N.d. R.), pronunciata fuori campo
dallo stesso Welles. nell' atmosfera cupa del suo castello,
mentre rovescia una sfera di cristallo con la neve dentro.
La
vicenda dell' uomo è narrata come una sorta di reportage,
condotto da un giornalista il quale ripercorre le tappe
della vita di Kane attraverso la raccolta delle
testimonianze di chi lo ha conosciuto, tecnica questa, non
ancora usuale all' epoca della realizzazione, dunque
piuttosto originale, caratteristica che ha indubbiamente
contribuito alla riuscita ed al successo della pellicola.
Ma
per sapere molto altro sul film, basta cliccare
qui.
Sempre che vogliate saperlo !
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RASHOMON
di
AKIRA KUROSAWA
con:
TOSHIRO MIFUNE
Forse
il suo film più significativo e, senz'altro, uno dei più
originali film di tutti i tempi. Ispirato al racconto "Nel
bosco di Akutagawa", il film è incentrato sul dialogo fra
quattro personaggi: un boscaiolo, un monaco, un
passante ed un assassino, intorno all'episodio increscioso
dell'omicidio di un samurai. |
|
La
caratteristica saliente del film - ed anche del racconto - è
la visione, nonché la versione individuale, che ciascun
personaggio ha, ed espone, dell'evento, rendendo in questo
modo difficile stabilire quale sia la verità su di esso e
come le cose siano realmente andate, creando tuttavia amibiguità interessanti
ed assai intriganti. Snobbato e bistrattato alla sua uscita,
grazie ad una produttrice italiana, il film poi, ha vinto il
Leone d'Oro a Venezia e, successivamente, l'Oscar come
miglior film straniero, nel 1950. |
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RITORNO AL FUTURO
di
ROBERT ZEMECKIS
con:
MICHAEL J. FOX, CHRISTOPHER LLOYD |
|
Uno scienziato
(Lloyd) ruba un carico di plutonio ad un gruppo
terroristico libico per alimentare la sua ultima invenzione
consistente in una macchina del tempo. Un giovane studente
di liceo (Fox), pigro, ma coraggioso e generoso,
lo conosce per caso e decide di aiutarlo nella folle impresa
di far partire la macchina e di impedire che venga ucciso
dai terroristi. Per evitare una simile sciagura, l'unica
soluzione è riuscire a fuggire spostandosi nel tempo....
Esempio fulgido
di fantascienza demenziale, il film fa il botto ai
botteghini e diventa un successo mondiale di fantasia e
comicità grazie anche alle superbe interpretazioni del
giovane Michael e del più attempato, ma consumato
Lloyd.
Il successo
è tale da convincere regista e produttori a continuare la
storia trasformando il film in una breve, ancorché lucrosa
serie cinematografica, una delle più felici e fortunate nel
panorama della 7a Arte, per merito anche dei due buoni
seguiti che non sfigurano rispetto all' episodio capostipite
della saga. |
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|
THE BLUES BROTHERS
di:
JOHN LANDIS
con:
JOHN BELUSHI, DAN AYKROYD, CARRIE FISHER, ARETHA
FRANKLIN, RAY CHARLES, con il cammeo straordinario di un
giovane
Steven
Spielberg.
Tre anni dopo esser finito dietro le sbarre, il rapinatore
armato Jake Blues viene liberato per buona condotta. |
Ad attenderlo fuori dal carcere ci sono: il fratello Elwood,
una ex fidanzata inferocita, la notizia che l'orfanotrofio
dove sono cresciuti sta per essere chiuso e l'illuminazione divina.
Convinti di essere in missione per conto di Dio i Blues
brothers riuniscono
con le buone e le cattive la vecchia band e organizzano un
grande concerto
di beneficenza
mentre fuggono da:
polizia, una banda
di musicisti, il proprietario di un locale e i nazisti
dell'Illinois che
li vogliono fare fuori....
Commedia musical/demenziale, scatenata, divertentissima, con
una colonna sonora da "urlo". Indimenticabile per forza !!!
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T I T A N I C
di:
JAMES
CAMERON
con:
LEONARDO DI CAPRIO, KATE WINSLET
e
tantissimi altri...
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Avrebbe
potuto essere un fiasco, invece la ricostruzione
cinematografica della più grande tragedia marittima di tutti
i tempi è stata un successo clamoroso di pubblico e critica
in virtù dell' abilità furba di James Cameron, indiscusso
moviemaker di questi ultimi decenni.
Gli
elementi del successo ci sono tutti: riproduzione
fedelissima della nave, esterna ed interna, con attenzione
ai minimi dettagli; personaggi veri, ben ricreati, delineati
caratterialmente - e, in alcuni casi, somiglianti all'
originale anche nell' aspetto -; personaggi inventati, ma
credibili, questioni sociali e romantica storia d' amore.
Manca
qualcosa? Credo di no.
Tra l'altro, il film
vanta anche la sequenza esatta delle fasi che hanno portato
la nave all' affondamento, cosa che non era mai stata
narrata nelle pellicole precedenti, causa non aver mai
saputo come era veramente andata fino alle esplorazioni di
Ballard, in fondo al mare, allorché fu ritrovato
il relitto del transatlantico il cui stato permise allo scopritore e
al suo staff di ripercorrere cronologicamente tutta la
vicenda.
Memorabile? Direi di sì. Si è pure portato a casa 11 Oscar! |
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ULTIMATUM ALLA TERRA
di ROBERT WISE
con: MICHAEL
RENNIE, PATRICIA NEAL |
Da un lontano pianeta, sbarca un
extraterrestre, accompagnato da un gigantesco robot, per
comunicare alla Terra l'ordine della Confederazione
Galattica: o smettere di fare la guerra o essere distrutti.
Ma, per un errore, l'extraterrestre viene ucciso. Il suo
fedele robot sta per iniziare la distruzione del pianeta
quando una donna, innamoratasi precedentemente
dell'extraterrestre, riesce a fermarlo. A quel punto, il
robot resuscita il suo padrone; l'extraterrestre, di
nuovo in piedi, comunica
l'ordine della Confederazione e torna nello spazio ma, prima di
partire, lancia uno sguardo d'amore alla donna.
Realizzato in piena Guerra Fredda, con la minaccia nucleare
che incombe sul mondo, il film risulta ovviamente un
messaggio inquietante di monito contro tutti i tipi di
conflitto che possono svilupparsi per motivi spesso non
ragionevoli, ma le cui conseguenze sono quasi sempre letali
in tutti i sensi e i modi.
Nel 2008
esce un remake con Keanu Reeves nei panni
dell'
extraterrestre, stavolta latore di un messaggio
ambientalista a più
largo spettro, che include i danni
causati al clima e alla Natura in genere.
Più aggiornato ai
nostri tempi, ma meno efficace dell' originale,
esemplare e
indimenticabile. torna
a |
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UN PESCE D I NOME
WANDA
di: CHARLES CHRICHTON
con:
IL GRUPPO DEI MONTY PYTHON, JAMIE LEE CURTIS
Storia di un colpo grosso alla Diamond House.
Il capobanda
imbosca il bottino. I complici lo denunciano alla polizia.
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Il grisbì alla fine andrà all'avvocato del capo, che s'è
innamorato della bella della banda.
Un fulgido esempio di come si possa far morir dal ridere lo
spettatore, con intelligenza. Non succede spesso. |
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WEST
SIDE STORY
by
ROBERT WISE
con:
NATALIE WOOD, RICHARD BEYMER,
RITA MORENO
Musiche di LEONARD BERNSTEIN
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Dopo aver entusiasmato le platee a Broadway dal 1957,
grazie a Robert Wise, nel 1961, questo magnifico,
travolgente musical (in virtù delle musiche immortali di
Leonard Bernstein e delle performances di
ballerini, da urlo) approda al cinema, riscuotendo
enorme successo anche nelle sale.
La
trama è la trasposizione più o meno fedele, con
variazioni socio-etniche su tema, della famosa tragedia di
Romeo e Giulietta, ambientata a New York, nel quartiere
Upper Side, dove due bande di giovani: Sharks,
portoricani, da una parte, e Jets, bianchi, dall'
altra, si combattono per l'egemonia della zona dove
trattano i loro affari. Ma Maria, portoricana, sì
innamora di Tony, bianco, andando a complicare la
vita alle due bande.... Purtroppo il razzismo influirà
negativamente sulla loro romantica storia d'amore....
Per saperne di
più, volendo.
2021:
Steven Spielberg tenta il
remake. Ai poster(i) l' ardua sentenza !
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